Wednesday, November 2, 2016

Una intervista al Maestro Fide Loris Cereda (italian version)

La maggior parte dei giocatori agonistici di scacchi,  vorrebbe migliorare il proprio rating scacchistico. Statisticamente la crescita in termini di punteggio elo, avviene più spesso nei giocatori giovani. I giocatori più maturi hanno difficoltà a migliorare. Oggi vogliamo raccontarvi una storia straordinaria. E’ relativa alla recente nomina a Maestro Fide di Loris Cereda.
E perché questa storia merita di essere raccontata?
Loris Cereda ha 54 anni. Secondo il database della Federazione Scacchistica Italiana, la sua performance elo storica è la seguente:
 ·       Tra il 2002 e l'inizio del 2004, Loris ha avuto un rating elo nazionale  inferiore a 2000.
·       Nel 2004 (42 anni) ha ottenuto il rating Fide di 2007 punti;
·       Ha superato i  2100 punti elo nel marzo 2011 (ciò significa che ci sono voluti circa 7 anni per guadagnare 130 punti elo);
·       Da marzo 2011 a dicembre 2013 il suo rating ha oscillato tra 2.137 e 2.160 punti elo, con un picco di 2242 nel 2012.
  • Loris non ha partecipato a tornei nei primi 11 mesi dell'anno 2013. Un breve riassunto di ciò che è accaduto in quel periodo, può essere letto in un post precedente.
  • Nel dicembre 2013 ha ricominciato a giocare e a gennaio 2016  ha guadagnato 141 punti elo conseguendo anche il titolo di Maestro Fide all'età di 53 anni.


Poiché ci domandavamo quali fossero le azioni specifiche che Loris ha messo in pratica al fine di migliorare e ottenere il titolo di FM, abbiamo deciso di chiederglielo...

Domanda: Loris, prima di tutto vogliamo esprimere le nostre felicitazioni per il titolo di Maestro Fide ottenuto quest'anno. La storia di un uomo di mezza età che migliora e ottiene il titolo di FM, all'età di 53 è un messaggio di speranza e di ispirazione scacchistica per tutti i numerosi giocatori di scacchi, di età compresa tra i 40 e i 55 anni che sono bloccati nella loro crescita scacchistica. Vuoi condividere con noi i segreti di questa storia di successo?

Risposta: Beh, lasciami dire che io considero la forza scacchistica in funzione di tre fattori principali:
1) la cultura scacchistica;
2) la pratica
3) predisposizione mentale e dedizione per i risultati.
Ho costruito la maggior parte della mia cultura scacchistica negli anni giovanili, poi, dopo un lungo periodo lontano dagli scacchi agonistici, ho deciso di migliorare dandomi l’obiettivo di diventare Maestro della FSI. Ho preso alcune lezioni per mettere a punto la mia cultura scacchistica, soprattutto ho elaborato un nuovo repertorio di aperture, ho lavorato sulla comprensione delle strutture pedonali (lo sforzo maggiore è stato dedicato alle strutture che hanno il pedone d isolato), ho meglio interiorizzato i finali di base. Poi ho dedicato 2 ore al giorno nella pratica della tattica. Infine mi sono immerso in profondità nella mia mente, per scoprire i collegamenti mancanti, che spesso hanno messo a repentaglio la mia comprensione degli scacchi. Il programma ha richiesto 1 anno e mezzo per portare i primi risultati concreti poi, ovviamente, ho avuto un po’  di alti e bassi a causa di vari motivi, tra i quali il fatto che un giocatore non professionista non può sempre essere debitamente preparato. Il passo finale che mi ha portato al titolo di Maestro Fide è stato drammaticamente sospinto dalla mia "brutta avventura" con la storia assurda di avere barato a scacchi. Questo avvenimento mi ha dato una motivazione straordinaria per dimostrare che tutte quelle storie erano ridicole.

Domanda: Hai fatto davvero un lavoro serio! E merita il nostro rispetto e apprezzamento. Hai dimostrato vera determinazione e forza di volontà. Potresti approfondire il concetto che hai esposto relativo a trovare " i collegamenti mancanti che spesso hanno messo a repentaglio la mia comprensione degli scacchi "?

Risposta: In realtà non è così facile sintetizzare l'intero concetto in una risposta. Ok, lasciami dire che è qualcosa di simile alla ricerca in quello che Ludwig Wittgenstein chiama "Crick mentali". Consentimi di fare un esempio: hai notato una ragazza. Ti sembra così affascinante. Un tuo amico ti dice che lei non sembra affatto affascinante. In realtà lei non è proprio affascinante, semplicemente per alcuni aspetti, come ad esempio una camicia, ti ricorda il tuo grande amore del passato. Quindi, si dimentica l’oggettività nel guardare la realtà.
Ok, accade più volte mentre si gioca a scacchi, quando il cervello computazionale è soffocato dalla "memoria" e la tua analisi perde la connessione con la posizione reale.

Domanda: Adesso capisco il punto. C'è un libro che ritieni ti abbia aperto gli occhi? Ossia un libro che ti ha veramente aiutato a migliorare la comprensione degli scacchi?

Risposta: Beh, ci sono un sacco di libri che parlano di scacchi e della mente. Penso che quello che mi ha dato il sostegno maggiore sia "Chess Master at any age” di Rolf Wetzell

Domanda: Quali sono i tuoi progetti scacchistici per il futuro?

Risposta: Dipende dalla mia attività professionale. Ipotizzando di avere a disposizione una quantità accettabile di tempo, innanzi tutto intendo  consolidare il mio rating oltre 2300. Poi preparerò un attacco alla prima norma di Maestro Internazionale. Ho provato lo scorso dicembre, ma non ci sono riuscito anche se ero davvero in ottima forma, quindi ho bisogno di preparare qualcosa di diverso. Nel caso riesca a raggiungere questa prima norma, mi muoverò passo dopo passo per cercare di ottenere il livello di 2400 e il titolo di Maestro Internazionale. Potrebbe richiedere  4/6 anni. Potrei arrivarci a 60 anni e ci incontreremo di nuovo.

Domanda: A gennaio e febbraio 2017 hai pianificato di presentare tre conferenze a Milano (Italia) c/o Mimosa Internazionale Horizon. In quell'occasione tratterai più in dettaglio alcuni degli argomenti che abbiamo discusso in questa breve intervista?

Risposta: Sì, certo, in particolare il concetto di link mancante.

Domanda: Quale consiglio daresti a un giocatore/giocatrice di scacchi di seconda o prima categoria di mezza età, che vorrebbe migliorare il suo punteggio elo?

Risposta: Innanzi tutto guardare in profondità dentro se’ stesso, i difetti del suo carattere, non solo nel gioco degli scacchi. Poi fare una analisi psicologica dei suoi errori. Voglio dire cercare di capire, laddove non si tratti di carente cultura scacchistica, perché non ha giocato la mossa che avrebbe potuto giocare facilmente. Fare un elenco delle cause psicologiche e creare un database delle sue "cause degli errori".
Poi suppongo che un giocatore di prima o seconda categoria abbia bisogno di migliorare la cultura scacchistica, in particolar modo nei finali. Infine fare un sacco di esercizi tattici.

Domanda: C’è una partita che illustra il tuo stile scacchistico oppure la tua partita migliore finora, come preferisci?

Risposta: Sono estremamente orgoglioso della mia partita con il Maestro Internazionale Fabrizio Bellia, Novara 2011. La sua cultura scacchistica superiore mi ha distrutto con un meraviglioso sacrificio strategico. Però non ho mai mollato e in uno zeitnot folle ho trovato (con un po’ di fortuna) una spettacolare combinazione di patta. Si può trovare in  vari database gratuiti.

Commento dell’intervistatore: Grazie per il tuo tempo, per l'ispirazione che ci hai offerto e buona fortuna per il futuro scacchistico.

Risposta: Grazie a te ... rimani sintonizzato.

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