La maggior parte dei
giocatori agonistici di scacchi, vorrebbe migliorare il proprio rating scacchistico.
Statisticamente la crescita in termini di punteggio elo, avviene più spesso nei
giocatori giovani. I giocatori più maturi hanno difficoltà a migliorare. Oggi
vogliamo raccontarvi una storia straordinaria. E’ relativa alla recente nomina a
Maestro Fide di Loris Cereda.
E perché questa storia merita
di essere raccontata?
· Tra il 2002 e l'inizio del 2004, Loris ha avuto un
rating elo nazionale inferiore a 2000.
· Nel 2004 (42 anni) ha ottenuto il rating Fide di 2007
punti;
· Ha superato i 2100 punti elo nel marzo 2011 (ciò significa che
ci sono voluti circa 7 anni per guadagnare 130 punti elo);
· Da marzo 2011 a dicembre 2013 il suo rating ha oscillato
tra 2.137 e 2.160 punti elo, con un picco di 2242 nel 2012.
- Loris non ha partecipato a
tornei nei primi 11 mesi dell'anno 2013. Un breve riassunto di ciò che è
accaduto in quel periodo, può essere letto in un post precedente.
- Nel dicembre 2013 ha ricominciato
a giocare e a gennaio 2016 ha guadagnato
141 punti elo conseguendo anche il titolo di Maestro Fide all'età di 53 anni.
Poiché ci domandavamo quali
fossero le azioni specifiche che Loris ha messo in pratica al fine di
migliorare e ottenere il titolo di FM, abbiamo deciso di chiederglielo...
Domanda:
Loris, prima di tutto vogliamo esprimere le nostre felicitazioni per il titolo
di Maestro Fide ottenuto quest'anno. La storia di un uomo di mezza età che
migliora e ottiene il titolo di FM, all'età di 53 è un messaggio di speranza e
di ispirazione scacchistica per tutti i numerosi giocatori di scacchi, di età
compresa tra i 40 e i 55 anni che sono bloccati nella loro crescita scacchistica.
Vuoi condividere con noi i segreti di questa storia di successo?
Risposta:
Beh, lasciami dire che io considero la forza scacchistica in funzione di tre
fattori principali:
1) la cultura scacchistica;
2) la pratica
3) predisposizione mentale e
dedizione per i risultati.
Ho costruito la maggior parte
della mia cultura scacchistica negli anni giovanili, poi, dopo un lungo periodo
lontano dagli scacchi agonistici, ho deciso di migliorare dandomi l’obiettivo
di diventare Maestro della FSI. Ho preso alcune lezioni per mettere a punto la
mia cultura scacchistica, soprattutto ho elaborato un nuovo repertorio di
aperture, ho lavorato sulla comprensione delle strutture pedonali (lo sforzo maggiore
è stato dedicato alle strutture che hanno il pedone d isolato), ho meglio
interiorizzato i finali di base. Poi ho dedicato 2 ore al giorno nella pratica della
tattica. Infine mi sono immerso in profondità nella mia mente, per scoprire i
collegamenti mancanti, che spesso hanno messo a repentaglio la mia comprensione
degli scacchi. Il programma ha richiesto 1 anno e mezzo per portare i primi
risultati concreti poi, ovviamente, ho avuto un po’ di alti e bassi a causa di vari motivi, tra i
quali il fatto che un giocatore non professionista non può sempre essere
debitamente preparato. Il passo finale che mi ha portato al titolo di Maestro
Fide è stato drammaticamente sospinto dalla mia "brutta avventura" con la
storia assurda di avere barato a scacchi. Questo avvenimento mi ha dato una
motivazione straordinaria per dimostrare che tutte quelle storie erano
ridicole.
Domanda: Hai
fatto davvero un lavoro serio! E merita il nostro rispetto e apprezzamento. Hai
dimostrato vera determinazione e forza di volontà. Potresti approfondire il
concetto che hai esposto relativo a trovare " i collegamenti mancanti che spesso
hanno messo a repentaglio la mia comprensione degli scacchi "?
Risposta: In
realtà non è così facile sintetizzare l'intero concetto in una risposta. Ok,
lasciami dire che è qualcosa di simile alla ricerca in quello che Ludwig
Wittgenstein chiama "Crick mentali". Consentimi di fare un esempio:
hai notato una ragazza. Ti sembra così affascinante. Un tuo amico ti dice che
lei non sembra affatto affascinante. In realtà lei non è proprio affascinante,
semplicemente per alcuni aspetti, come ad esempio una camicia, ti ricorda il
tuo grande amore del passato. Quindi, si dimentica l’oggettività nel guardare
la realtà.
Ok, accade più volte mentre
si gioca a scacchi, quando il cervello computazionale è soffocato dalla
"memoria" e la tua analisi perde la connessione con la posizione
reale.
Domanda: Adesso
capisco il punto. C'è un libro che ritieni ti abbia aperto gli occhi? Ossia un
libro che ti ha veramente aiutato a migliorare la comprensione degli scacchi?
Risposta:
Beh, ci sono un sacco di libri che parlano di scacchi e della mente. Penso che
quello che mi ha dato il sostegno maggiore sia "Chess Master at any age”
di Rolf Wetzell
Domanda:
Quali sono i tuoi progetti scacchistici per il futuro?
Risposta: Dipende dalla mia attività professionale. Ipotizzando di avere a disposizione
una quantità accettabile di tempo, innanzi tutto intendo consolidare il mio rating oltre 2300. Poi
preparerò un attacco alla prima norma di Maestro Internazionale. Ho provato lo
scorso dicembre, ma non ci sono riuscito anche se ero davvero in ottima forma,
quindi ho bisogno di preparare qualcosa di diverso. Nel caso riesca a raggiungere
questa prima norma, mi muoverò passo dopo passo per cercare di ottenere il
livello di 2400 e il titolo di Maestro Internazionale. Potrebbe richiedere 4/6 anni. Potrei arrivarci a 60 anni e ci
incontreremo di nuovo.
Domanda: A
gennaio e febbraio 2017 hai pianificato di presentare tre conferenze a Milano
(Italia) c/o Mimosa Internazionale Horizon. In quell'occasione tratterai più in dettaglio alcuni
degli argomenti che abbiamo discusso in questa breve intervista?
Risposta:
Sì, certo, in particolare il concetto di link mancante.
Domanda:
Quale consiglio daresti a un giocatore/giocatrice di scacchi di seconda o prima
categoria di mezza età, che vorrebbe migliorare il suo punteggio elo?
Risposta: Innanzi
tutto guardare in profondità dentro se’ stesso, i difetti del suo carattere,
non solo nel gioco degli scacchi. Poi fare una analisi psicologica dei suoi
errori. Voglio dire cercare di capire, laddove non si tratti di carente cultura
scacchistica, perché non ha giocato la mossa che avrebbe potuto giocare facilmente.
Fare un elenco delle cause psicologiche e creare un database delle sue "cause
degli errori".
Poi suppongo che un giocatore
di prima o seconda categoria abbia bisogno di migliorare la cultura
scacchistica, in particolar modo nei finali. Infine fare un sacco di esercizi
tattici.
Domanda: C’è
una partita che illustra il tuo stile scacchistico oppure la tua partita
migliore finora, come preferisci?
Risposta:
Sono estremamente orgoglioso della mia partita con il Maestro Internazionale Fabrizio
Bellia, Novara 2011. La sua cultura scacchistica superiore mi ha distrutto con
un meraviglioso sacrificio strategico. Però non ho mai mollato e in uno zeitnot
folle ho trovato (con un po’ di fortuna) una spettacolare combinazione di
patta. Si può trovare in vari database
gratuiti.
Commento dell’intervistatore: Grazie per il tuo tempo, per l'ispirazione che ci hai
offerto e buona fortuna per il futuro scacchistico.
Risposta:
Grazie a te ... rimani sintonizzato.